“Delicati passi che si avvicinano, una porta che si apre, un musino che sbuca dolcemente e la magia ha inizio!”

Nel decidere quale simbolo potesse rappresentare Sorrisi a 4 Zampe, ci siamo fatte/i ispirare da un episodio verificatosi durante un intervento di Pet Therapy in ospedale.
Da quando siamo entrati/e nell’Ospedale Infantile Regina Margherita nel 2012 abbiamo fatto tanta strada: crocchetta dopo crocchetta abbiamo portato sorrisi in molti reparti, anche in cardiochirurgia pediatrica, ai tanti bimbi ed alle tante bambine in attesa di un cuoricino nuovo. Tra questi/e bambini/e c’era Nicole.
Nicole è nata solo con mezzo cuore, a causa di una malformazione congenita. Aveva un “ventricolo unico con vasi malposti” che, all’età di 5 anni, ha smesso di funzionare. L’abbiamo conosciuta nella sua stanzetta durante i mesi di ricovero. Nicole non poteva muoversi più di tanto perché il suo cuore artificiale temporaneo era esterno e attaccato ad un cavo (il “Berlin Hearth”); nonostante ciò, ogni settimana, ballava e cantava con la sorellina gemella, porgeva le crocchette a Carolina, pettinava e puliva Camilla oppure lanciava la pallina a Biscotto.
Nicole era molto forte ed aveva solo un desiderio: voleva un cuoricino fucsia con i brillantini, perché diceva che ne aveva già avuto uno rosso.
Passavano i mesi ma il cuoricino nuovo per Nicole non arrivava; poi una sera di luglio, ci arriva un messaggino vocale: era Nicole, con il telefono di sua mamma: “Finalmente è arrivato il mio cuoricino nuovo: è fucsia con i brillantini! Ci vediamo presto, saluta tutti i cani“.
L’intervento andò bene e Nicole oggi è una bellissima bambina che gioca felice con le sue coetanee, con il suo speciale cuoricino fucsia.
Il cuore fucsia, simbolo della nostra associazione, rappresenta tutte le Storie che abbiamo vissuto e che vivremo durante le nostre ore di attività con i nostri animali da compagnia, per ricordarci sempre che un Sorriso è un Sogno che ce l’ha fatta!

I benefici degli Interventi Assistiti con gli Animali

L’animale, grazie alla sua diversità, diventa un prezioso portatore di caratteristiche introvabili negli altri esseri umani, specie nella società contemporanea, poiché:

 

  • siamo tutti/e uguali (non giudica) non si mette in competizione
  •  
  • non rifiuta (non ci nega appartenenza)
  •  
  • dona un senso alla nostra presenza
  •  
  • offre stimoli cognitivi
  •  
  • allontana l’attenzione dai problemi
  •  
  • offre (diverse) possibilità comunicative

 

La storia della Pet Therapy

dagli albori agli I.A.A. in Italia

Si può dire che già i popoli primitivi avevano intuito il ruolo terapeutico degli animali, come testimoniato da alcuni dipinti ritrovati nelle caverne di Altamura.

Il proficuo rapporto uomo-animale è stata una delle costanti nelle popolazioni e nell’evoluzione umana nel corso dei secoli. La storia della Pet Therapy comincia nel XIX secolo, durante il quale si trovano le prime testimonianze letterarie degli Interventi Assistiti con gli Animali, principalmente con lo scopo di aiutare malati cronici o mentali.

Il XX secolo comincia con l’introduzione di cani in un ospedale americano, il St. Elisabeth Hospital di Washington, a supporto dei reduci della Prima Guerra Mondiale; anche la Croce Rossa ha utilizzato questa terapia durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il pioniere della Pet Therapy è lo psicoterapeuta infantile Boris Levinson che scopre quasi casualmente l’azione positiva del proprio cane su un bimbo con spettro autistico. Nel 1961 Levinson pubblica Dos as Co-Therapist, testo nel quale riporta le sue verifiche scientifiche circa l’efficacia terapeutica degli animali d’affezione. Per la prima volta nella storia si parla di “Pet Therapy”.

L’animale come “mediatore” nelle relazioni

Da questo momento in avanti l’animale diviene un “oggetto transizionale” nelle terapie, un mediatore nelle relazioni tra il medico ed il paziente.

Negli anni successivi si moltiplicano i testi scientifici che dimostrano i benefici degli I.A.A. anche in altri campi, qui elencati; dagli anni ’90 cominciano a nascere enti per la promozione delle Attività e Terapie Assistite da Animali, nonché scuole di interazione uomo-animale.

Con il nuovo millennio nascono le prime leggi Nazionali, emanate con l’intento di regolamentare questa nuova tipologia di interventi. Il coinvolgimento di animali da compagnia ai fini di Pet Therapy (I.A.A.) è stato riconosciuto come cura ufficiale dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2003.

Il Governo e le regioni hanno firmato un accordo nel 2015 in merito alle Linee Guida Nazionali per gli I.A.A., elaborate dal Centro di Referenza Nazionale; tale accordo è stato poi ratificato in Legge da molte Regioni Italiane.

Quali animali possono fare Pet Therapy – I.A.A.?

Gli animali impiegati negli interventi assistiti appartengono a specie domestiche in grado di instaurare relazioni sociali con l’essere umano.

Le specie maggiormente impiegate sono:

 

  • Cane;

  • Cavallo;

  • Asino;

  • Gatto;

  • Coniglio.

  •  

Al momento, progetti di E.A.A. e T.A.A. che prevedono l’impiego di animali da compagnia diversi da quelli sopra elencati devono essere singolarmente valutati dal Centro di Referenza Nazionale sugli Interventi Assistiti con Animali.

Il mio cane è buono, può fare Pet Therapy?

Appartenere all’elenco di animali da compagnia non è condizione sufficiente affinché il nostro amico a 4 zampe possa diventare un membro nell’equipe di Pet Therapy; per ogni singolo animale dev’essere valutata l’idoneità agli I.A.A.

Inoltre, sempre secondo le Linee Guida Nazionali, salvo casi eccezionali e a seguito di un’attenta valutazione di tutta l’equipe multidisciplinare, non è consentito l’impiego di animali che abbiano un’anamnesi di abbandono e/o maltrattamenti recenti, ivi compresi quelli ospitati nei canili e nei rifugi, a meno che non seguano un percorso di rieducazione e socializzazione mirato, in primis, al loro benessere.

Ovviamente, il nostro compagno a 4 zampe deve essere in salute: gli Interventi Assistiti con gli Animali devono salvaguardare il benessere e la salute dell’utente/paziente e dell’animale stesso!

Requisiti Sanitari

Sorrisi a 4 Zampe tutela la salute degli utenti e degli animali coinvolti nei nostri progetti; per garantire ciò richiede che ciascun Coadiutorə, per il proprio animale, provveda a:

 

  • Effettuare una visita attitudinale/di idoneità “una tantum”;

Effettuare ogni 6 mesi una visita comportamentale di controllo;

  • Essere regolarmente vaccinato secondo le linee guida per le vaccinazioni;

  • Essere testato ogni 12 mesi ematologicamente nei confronti della Leishmaniosi e anche nei riguardi di altri patogeni potenzialmente trasmissibili all’uomo quali Filaria, Borrellia, Ehrlichia, Anaplasma;

  • Eseguire ogni 6 mesi la ricerca per Stafilococchi Meticillino Resistenti e l’esame micologico sul pelo;

  • Eseguire trimestralmente il parassitologico delle feci con esame copromicroscopico, il test per la ricerca della Giardiasi intestinale nelle feci e la ricerca Salmonella;

  • Effettuare ogni 6 mesi una visita organica generale;

  • Proteggere adeguatamente da ectoparassiti (pulci, zecche, pidocchi, acari), nonché da filaria e, per quanto possibile, dalla leishmania;

  • Qualora il soggetto dovesse manifestare problemi di patologie dovrà essere immediatamente sottoposto ad accertamenti clinici e, se necessario, strumentali per formulare adeguate diagnosi e garantire la sicurezza nel contatto con l’utente umano.